O volume 32/33 da Antropologia Portuguesa é constituído por artigos científicos na área da antropologia biológica com enfoque em assuntos tão diversos como a paleopatologia, a paleodemografia e a antropologia dentária. Os vários temas perscrutados, como as alterações das enteses, o desgaste dentário, as modificações dentárias e a trepanação, enfatizam o papel relevante dos fatores sociais e culturais na biologia do esqueleto. Esta confluência de saberes, inerente à antropologia, é fundamental no estudo das populações humanas, considerando a dimensão biocultural para explicar a importância dos fatores sociais e culturais subjacentes à variação morfológica humana e o seu papel na origem de várias doenças. Excerto do Editorial de Cristina Padez

Para poder conocer y lleguar a comprendrer porqué son asi loscuidados en la actualidad, hay que conocer la evolución y saber las fiferentes etapas por las que ha pasado la enfermeía desde las primeras civilizaciones hasta nuestros dias, ademas aquí intentamos adaptar toda esa información para poder hacer un plan de cuidados para pacientes en hemodialisis.

Antropologia della musica nelle culture Mediterranee è dedicato alla memoria di Tullia Magrini, Professore di Etnomusicologia e di Antropologia della musica presso il Corso di laurea in "Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo" (DAMS) e il Dipartimento di Musica e Spettacolo dell'Università di Bologna, venuta a mancare nel 2005. Il volume presenta caratteri particolari. Oltre a quello immediatamente visibile di contenere tanto contributi in lingua italiana che in lingua inglese, si noterà che esso è realmente dedicato a Tullia in ogni sua parte, perché i saggi che contiene fanno riferimento diretto al suo lavoro e ai suoi interessi di studio e ricerca. Tullia Magrini fondò nel 1992 lo Study Group su "Anthropology of Music in Mediterranean Cultures" dell'International Council for Traditional Music (UNESCO) e, nel 1996, la pionieristica rivista elettronica Music and Anthropology. I contributi al volume non provengono solo da etnomusicologi, dal momento che Tullia riteneva che negli studi mediterranei la dimensione storica fosse altrettanto importante di quella antropologica. Questo Gedenkschrift, o volume In Memoriam, è dunque mirato al Mediterraneo, un nodo di interazioni culturali e musicali nel quale ogni sorta di processo antropologico possibile e immaginabile è visibilmente presente.